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Modena ’17 – Play – Nati per giocare

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www.play-modena.it

 

During PLAY Festival (Modena, March 31st – April 2nd 2017) Dario De Toffoli gave a speech at the conference “Nati per giocare” (Born to play) about the role of Gaming as prevention of Gambling disorder 


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Click here to read the interview by italiapokerclub.com to Dario De Toffoli about the themes touched on at Modena conference.

Here the abstract of the speech (in Italian):

“La prima domanda che ci porremo è se i giochi d’azzardo siano o meno giochi e per rispondere scomoderemo anche Caillois.
Partendo da alcune riflessioni del filosofo Pier Aldo Rovatti proveremo poi a ragionare sulle connessioni fra la realtà e l’universo del gioco o meglio, fra la realtà reale e la realtà del gioco. È quando si guastano i ponti fra le due realtà che il gioco degenera, diventa compulsivo e ciò può avvenire per qualunque tipo di gioco.
Preciseremo quindi bene le differenze tra “ludopatia” (termine usato spessissimo a sproposito) e “azzardopatia”, perché le parole contano e possono aiutare a meglio comprendere i fenomeni cui assistiamo.
E tra le altre parole considereremo compulsione, frustrazione, alienazione e dipendenza.
Proveremo poi ad affrontare il nodo del gioco per denaro e della pericolosa “irrealizzazione” (perdita di valore) dello stesso denaro una volta entrato nel gioco.
Ed è proprio qui che si innesta il ruolo del gioco “sano” come antidoto alle degenerazioni dell’azzardo; il saper giocare, l’abitudine a percorrere i ponti tra le due realtà è certamente in grado di resistere alle sirene di chi ha progettato delle macchine col preciso intento di farci diventare “addicted by design”.
Passeremo infine velocemente in rassegna l’anomalia italiana dell’azzardo “legale” diffuso, la storia della sua regolamentazione e soprattutto i suoi veri numeri, perché i numeri contano, anche più della parole.

In chiusura il punto sulla trattativa tra lo Stato (che difende i suoi incassi e gli interessi delle lobby) e i tanti Enti Locali che provano a difendere i propri cittadini e il tessuto sociale.”